Sicurezza alimentare.
Cos’è? A chi serve? Perché
non possiamo farne a meno?
Nonostante gli sforzi compiuti sia dall’Italia che dall’Unione Europea, la sicurezza alimentare resta una disciplina scientifica – con immediate ricadute sulle nostre vite, come la medicina – in cui affidabilità e innovazione interpretano le sfide più concrete al futuro. Il paradosso più evidente è che, nonostante sia riconosciuta come una delle cucine più varie, nutrienti e sane al mondo, l’alimentazione italiana in quanto a sicurezza alimentare è 27esima su 113 Paesi censiti (dal Food Security Index, i cui dati vengono pubblicati ogni anno da The Economist).
La questione non riguarda solo la bontà dei prodotti che mettiamo a tavola, ma il nostro approccio all’alimentazione intesa come atto di consapevolezza, emancipazione individuale e missione collettiva, educazione al corretto uso del pianeta e delle sue risorse. Sui tavoli negoziali delle più grandi democrazie e organizzazioni mondiali di tutela della salute, i temi della sicurezza alimentare e ambientale hanno scalato l’ordine delle priorità trasformandosi – soprattutto nell’ultimo decennio – da necessità in emergenza. Sapere cosa mangiamo e beviamo, come respiriamo e in quale ambiente ci muoviamo, sono diventate informazioni che non hanno più soltanto a che fare con la qualità della nostra vita, ma col futuro dell’umanità.