Matrina, tra i pochi laboratori italiani a occuparcene

“Naturale” non è sempre sinonimo di “sano” o di “sicuro”. Anzi: dietro le parole “naturale” e “organico” possono nascondersi veri e propri veleni. Come nel caso della “matrina”, sostanza sì di origine vegetale, ma altamente tossica per l’uomo, per l’ambiente e per gli animali, venduta come fertilizzante naturale agli agricoltori. Ed è bastata la semplice dicitura “organico” sull’etichetta a permettere a questa sostanza pericolosa di saltare una complessa rete di controlli. Una frode in piena regola che vede tra le sue vittime soprattutto l’agricoltura biologica, un settore strategico per l’agroalimentare italiano.

Ad accendere i riflettori sulla truffa l’operazione “Mela Stregata” condotta, a seguito di una segnalazione di FederBio, da Icqrf (Ispettorato centro della tutela della qualità e repressione frodi agro-alimentari) e Guardia di Finanza, che ha portato di recente al sequestro di 65 tonnellate di prodotti spacciati per “fertilizzanti”, destinati principalmente all’agricoltura biologica con la definizione di “naturale”, ma in realtà contenenti matrina, sostanza non commercializzabile in Europa perché neurotossica quanto i più pericolosi e dannosi fitofarmaci quali i carbammati, i fosforganici e i cloro derivati come il Ddt. Le 65 tonnellate sequestrate fra Puglia e Sardegna, se immesse sul mercato, avrebbero fruttato 3,5 milioni di euro ai disonesti commercianti.

La Matrina è un alcaloide presente nelle piante del genere Sophora . È un insetticida-acaricida di origine vegetale. Agisce sugli insetti principalmente per contatto diretto e secondariamente per avvelenamento dello stomaco.

La Matrina agisce sul sistema nervoso centrale degli insetti provocando la paralisi, impedendo l’ingresso di aria e infine muore per soffocamento. L’insetto sopprime anche l’assunzione di cibo, riducendo la vitalità delle larve e prevenendo la sua crescita.In Italia questa sostanza è classificata come tossica, precisamente neurotossica ed il suo utilizzo in agricoltura non è permesso in quanto non registrata nell’elenco dei principi attivi autorizzati dall’Unione Europea. Quindi non si puo’ nè commerciare nè adoperare a prescindere dagli effetti.