Azienda spiazza tutti, non manda i dipendenti in cassa integrazione ma aumenta gli stipendi: “Sono ragazzi straordinari”

Per tutta l’emergenza Covid-19, cioè dal primo marzo scorso fino alla revoca delle misure adottate nel Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri “Io resto a casa”, il laboratorio di analisi per la sicurezza alimentare BLab aumenterà gli stipendi dei suoi dipendenti. Non un premio aziendale una tantum ma l’istituzione di un welfare straordinario che l’azienda ha deciso di destinare al personale in un momento così difficile.

BLab è tra quelle aziende che, svolgendo una funzione essenziale, sono autorizzate al prosieguo dell’attività mentre tutto il Paese è in quarantena. Ricoprendo un ruolo chiave nella filiera alimentare, ovvero il controllo dei prodotti che finiscono sulle nostre tavole, dall’inizio dell’emergenza Coronavirus ad oggi BLab non ha interrotto la sua operatività nemmeno per un giorno. Da qui la decisione dell’azienda che ha la sede principale a Foggia (zona ASI), di gratificare la professionalità e la dedizione del proprio personale attraverso un consistente aumento di stipendio (mediamente del 20% ma in alcuni casi anche di entità superiore) che durerà fino alla revoca dello stato di emergenza. “In momenti come questo le aziende serie devono mostrarsi come tali – commenta Lucia Bonassisa, amministratore di BLAb –. Non abbiamo alcuna intenzione di mettere i nostri dipendenti in cassa integrazione, intendiamo rinunciare a questa possibilità sebbene potrebbe farci molto comodo. Così come non abbiamo intenzione di interrompere il flusso dei pagamenti e delle scadenze verso i nostri fornitori. Al contrario abbiamo l’obbligo di mostrare la differenza tra l’imprenditoria e l’improvvisazione. Gli imprenditori veri sanno assumersi dei rischi, consapevoli che il valore aggiunto della loro attività è il capitale umano”.

Senza ricorrere alla cassa integrazione e senza congelare lo stato di servizio di nessuno di loro, BLab aumenterà il peso della busta paga dei suoi dipendenti – una ottantina sparsi tra le sedi di Foggia, Ferrara e Ravenna – già dal prossimo cedolino, in pagamento tra una settimana. “Non si tratta né di un premio né di un incentivo, ma di una condivisione come avviene nelle vere famiglie – aggiunge Lucia Bonassisa –. Valorizzando ogni nostra risorsa valorizziamo lo spessore etico dell’azienda, attribuendo un riconoscimento non solo teorico a quello che questi straordinari ragazzi fanno ogni giorno. Questo il mio concetto di welfare, esserci quando c’è bisogno”. Tra le aziende che si rivolgono al BLab, laboratorio di analisi privato leader nel Sud Italia, per certificare l’integrità dei propri prodotti alimentari, ci sono marchi molto popolari della cucina italiana, del Made in Italy più diffuso al mondo e della grande distribuzione.

Fonte: foggiatoday.it